Secondo l’ultimo rapporto presentato dall’OICE, lo scorso anno le gare BIM hanno conosciuto una crescita del +60% rispetto al 2018. Un dato positivo, ma di cui non ci si può accontentare.
Poco prima della situazione emergenziale ancora in corso, con il lockdown che ha coinvolto l’intera penisola italiana, l’OICE, associazione che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica, ha presentato un rapporto relativo alle gare pubbliche del 2019 che prevedevano l’utilizzo delle metodologie digitali BIM.
Sono emersi dati confortanti per chi opera nel settore, ma non possono bastare.
Dopo la crescita già registrata nel 2018, lo scorso anno i numeri hanno continuato l’impennata positiva, con un +58,3%. Nello specifico, come si legge sul comunicato, nel 2019 “sono stati pubblicati 478 bandi BIM; in valore si tratta di 296,3 milioni di euro, rispetto al totale di 1.502 milioni di tutto il mercato dei servizi di ingegneria e architettura (il 19,7% del totale)”.
Ad aumentare sono stati anche i capitolati informativi allegati ai disciplinari di gara: 110 rispetto ai soli 36 del 2018.
Altra nota positiva riguarda il fatto che sempre maggiore, sugli atti di gara, sia l’esplicita richiesta di figure come BIM Manager e BIM Specialist – e spesso con qualifica certificata – da inserire nel team di progettazione.
Dati che fanno sorridere chi lavora e crede nel mondo BIM, così commentati dal presidente dell’OICE, Gabriele Scicolone: “Ormai il BIM è una realtà consolidata presso gli operatori economici, siano essi le società di progettazione, o le grandi imprese, o ancora le stazioni appaltanti e committenze, vuoi pubbliche vuoi private, strutturate. Una realtà che pone l’asticella ancora più in alto come è giusto che sia”. Ma Scicolone ha specificato: “Adesso, però, chiediamo che con il nuovo regolamento si recepiscano i contenuti del d.m. 560 per dare stabilità e certezza di regole”.
Al presidente ha fatto eco Francesca Federzoni, consigliere OICE: “Bisogna fare ancora molto per assicurare omogeneità e correttezza degli atti di gara. Sono tante le amministrazioni che richiamano il BIM più per moda che per una reale esigenza e, anche se in aumento, i capitolati informativi dovrebbero essere sempre presenti”.
Cosa ci si dovrà aspettare per il 2020? Nella speranza che gli effetti del Covid-19 sull’economia nazionale e internazionale non intacchino i buoni numeri registrati lo scorso anno, si resta in attesa di regole certe e stabili per la digitalizzazione, così come richiesto da molti.