Considerazioni conclusive
Il sistema ha richiesto una notevole quantità di tempo per essere strutturato, perché non è stato semplice avere in fase iniziale l’idea esatta di quello che sarebbe stato l’utilizzo finale. In particolare, non è stato da subito chiaro chi sarebbe stato incaricato della compilazione dei dati ed in quale ordine sarebbero stati compilati. Anche la scelta di quali dati inserire nel modello e quali inserire invece da Google Form si è delineata man mano che la gestione degli oggetti è diventata più chiara e strutturata.
Una notevole complicazione ha riguardato la gestione delle immagini raster che a differenza dei dati, molto semplici da importare e strutturare, hanno invece bisogno di modalità diverse per essere inserite all’interno del database. Ciò avviene tramite l’utilizzo di un Google Form che permette il caricamento delle immagini come link di Drive che, attraverso l’utilizzo di una formula, possono essere visualizzate appunto come immagini all’interno delle schede oggetto.
Al di là di queste piccole complicazioni incontrate sulla strada, la struttura, per come è stata concepita, risulta facilmente integrabile e modificabile, e naturalmente può essere applicata per la gestione di oggetti di diversa natura. Si tratta quindi di un sistema replicabile in qualsiasi situazione in cui sia necessario unificare un sistema di data entry, sotto un unico gestionale in cloud.