Un “appuntamento” ricco quello di quest’oggi con Mauro Fondriest, Account Manager di NKE, che nell’intervista che ci ha concesso per la nostra rubrica ha spaziato tra vari temi: dall’importanza della formazione per immettersi nella via della digitalizzazione, al rapporto professionale con la 2D to 6D, per concludere con una riflessione sullo stato attuale e sullo sviluppo futuro del BIM.
Vi abbiamo già raccontato del lavoro di NKE in relazione al BIM (e non solo) nell’intervista ad Andrea Torre, AEC Manager della Negroni. E oggi torniamo a parlarvi dell’azienda, ma lo facciamo con un nuovo punto di vista: quello di Mauro Fondriest, Account Manager della Negroni Key Engineering.
Con lui ci siamo concentrati sul tema “formazione”, che risulta centrale in un momento storico che invita le realtà di qualsiasi settore ad abbracciare sempre di più e sempre più velocemente la digitalizzazione.
NKE e la 2D to 6D intraprendono da tempo una proficua collaborazione in tal senso e l’intervista a Mauro Fondriest è stata occasione anche per fare un focus su questo rapporto.
In conclusione, l’Account Manager di NKE, con l’occhio da professionista d’esperienza quale è, ci ha fornito il suo sguardo sul presente e sul futuro della digitalizzazione (anche nella Pubblica Amministrazione) e più in generale del BIM.
Tutto, nelle pagine di seguito.
Nel suo lavoro ha a che fare con studi (tecnici, di ingegneria, di architettura), pubbliche amministrazioni, imprese… Tutte realtà che negli ultimi anni hanno dovuto interfacciarsi sempre di più con i processi di trasformazione digitale. Quali sono stati e quali sono tuttora i servizi più richiesti da questi soggetti per implementare tali processi?
Il mio ruolo è cambiato notevolmente negli ultimi anni: il cliente sta iniziando a capire che l’attività che faccio non è quella del venditore di un prodotto, ma ricopre invece un ruolo fondamentale in questo periodo in cui la “digital transformation” sta stravolgendo i processi delle aziende di ogni dimensione. Le aziende vogliono capire da me come apportare la trasformazione digitale all’interno della propria realtà per sfruttarne al meglio i risultati, per aumentare la propria competitività sul mercato, per trarre dalla tecnologia il massimo al fine di avere benefici e possibilmente in ogni settore.
Le aziende mi chiedono, quindi, una analisi iniziale sui processi attivi ed in che modo migliorarli o, molto spesso, stravolgerli per poter a loro volta soddisfare i propri clienti.
Ricoprono un ruolo fondamentale i servizi riferiti a formazione, affiancamenti progettuali, coordinamento e management nel settore BIM e servizi di processo per soluzioni PDM/PLM in ambito Manufacturing.
Magari mi dirà che il training è una attività generica che molte aziende sul mercato riescono ad erogare; io le dico che per soddisfare un cliente è necessario organizzare la formazione in maniera specifica per ogni realtà, calandosi all’interno della stessa, capendo difficoltà e metodo di lavoro e soprattutto mettendo al centro le commesse che i clienti devono realizzare, sia che si tratti di un progetto, sia che si tratti di un prodotto da portare in produzione oppure da commercializzare.
Ha sottolineato l’importanza di una formazione organizzata. Lei con NKE conosce bene i servizi offerti a tal proposito dalla 2D to 6D e, in particolare, l’utilizzo per gli stessi del “pressure learning”. Quale pensa sia il vero vantaggio di questo metodo, soprattutto applicato al mondo BIM?
La 2D to 6D è una realtà con cui NKE è in partnership da molto tempo e con cui i rapporti di collaborazione sono splendidi: è un team fantastico ed i progetti che affrontiamo assieme permettono ai clienti di raggiungere sempre i propri obiettivi.
Ho approvato subito l’idea di Neri ed il suo staff per la formula “pressure learning”, perché i clienti hanno bisogno di “cambiare passo” velocemente, concentrandosi su obiettivi alla portata da raggiungere con qualità eccellenti nel più breve tempo possibile e per le esigenze da risolvere con scadenze di breve periodo. Una formazione non troppo estesa e pianificata su un progetto da sviluppare è la carta vincente per vedere iniziato il proprio percorso di “digital transformation”, fissando fin da subito gli obiettivi da raggiungere.
Quale crede sia la caratteristica che rende vincente la collaborazione tra NKE e 2D to 6D?
Secondo me, alla base di ogni partnership deve esserci una estrema fiducia reciproca sulle competenze che ognuno riesce a mettere in gioco; con la 2D to 6D è così. Poter affrontare una commessa fatta di molti aspetti (tecnologia, servizi, supporto, organizzazione, rapporti umani, ecc.) dove ognuno può contare sulla qualità del lavoro svolto dell’altro, permette a tutti di svolgere le proprie attività in maniera ottimale con la consapevolezza che il cliente sarà estremamente soddisfatto. La nostra partnership permette, quindi, di soddisfare tutte le esigenze dei nostri clienti con un livello di servizi, tecnologia e consulenza di altissimo livello.
E, poi, ho conosciuto Neri quando ancora non aveva fondato la 2D to 6D e quando il decreto BIM era decisamente in “alto mare”, soprattutto per le necessità che i nostri clienti avevano nel settore impiantistico…
Continua…