Una nuova sede operativa, ma sempre in uno spazio di coworking e sempre a Firenze: la 2Dto6D è anche ad Impact Hub, che ci ha presentato in questa intervista la community manager di IHF, Chiara Nenci.
La 2Dto6D ha da qualche settimana una nuova sede operativa: è ad Impact Hub Firenze, in via Panciatichi 16, a pochi minuti dalla stazione Rifredi e dalla fermata del tram a Piazza Dalmazia. Ma non è solo l’ottimo posizionamento in chiave mobilità ad aver fatto ricadere la scelta su IHF. Impact Hub è, innanzitutto, uno spazio di coworking, così come le altre realtà che ospitano gli altri uffici della società di Neri Lorenzetto Bologna. In quanto tale, offre una modalità di lavorare flessibile, interattiva e dinamica, che abbraccia in pieno il modo di operare della 2Dto6D. E poi Impact Hub è anche altro (ad esempio, è stato e speriamo tornerà presto ad esser Buh!). A presentarci tutto nei dettagli nell’intervista che segue è Chiara Nenci, community manager di Impact Hub Firenze.
Ad Impact Hub, come si legge sul vostro sito – “le persone possano riscoprire il coraggio di fare ciò che davvero amano, insieme […] e produrre un impatto straordinario”. In che modo avviene tutto ciò?
L’impatto, parte fondamentale della mission di Impact Hub, è molteplice. Di base, noi offriamo spazi e organizziamo eventi di community affinché le persone si possano conoscere. E da qui, ecco l’impatto, appunto: si intessono relazioni umane, si possono sviluppare relazioni professionali e si riscopre la competizione in chiave collaborativa. Ad esempio, trovare un “collega” può significare scambiare opinioni, ma anche passarsi dei lavori se si è in un momento di carico particolare. Trovare, invece, chi offre servizi diversi può diventare complementare alla propria attività e far nascere nuove collaborazioni.
C’è stato qualche caso esemplificativo a tal riguardo che puoi raccontarci?
Qui si realizzano continuamente collaborazioni o nuovi progetti. Come esempio posso indicare FIliboosta, un collettivo di specialisti del digitale nato dall’unione di diversi liberi professionisti. Ma i casi sono davvero tanti e tutti interessanti.

Come servizi pratici, proponete postazioni di lavoro condivise, uffici, sale meeting e spazi eventi. Come usufruirne?
Ci sono, come hai anticipato, diverse modalità in cui si può vivere lo spazio. Abbiamo veri e propri uffici che in genere sono richiesti da aziende che cercano una realtà ibrida: hanno bisogno di una propria area, ma in una realtà dinamica e ispirante e in cui, aperta la porta, invece dell’uscita si trovano altre persone. Poi abbiamo scrivanie fisse, quindi assegnate ma in un’area comune; questa soluzione garantisce gli stessi benefit degli uffici, come l’accesso illimitato al coworking e delle ore di utilizzo gratuito della sala riunione. Infine, abbiamo le postazioni nomad, pensate per chi non ha “fissa dimora” o ha esigenze particolari: sono scrivanie non pre-assegnate, quando si arriva si sceglie tra quelle libere, e sono utilizzabili con pacchetti ad ore. Rispetto alle scrivanie fisse, però, consentono un accesso agli spazi solo dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 19.30.
Non solo coworking, però. Come ci hai accennato Impact Hub offre anche altro…
Impact Hub è una community e quindi i nostri hubber oltre a ritrovarsi davanti alla macchinetta del caffè o nella cucina a loro disposizione, hanno anche la possibilità di trascorrere serate insieme con eventi da noi organizzati. Inoltre, prima del Covid, Impact Hub nel weekend si trasformava in Buh!… Ma Buh! non è ancora ripartito.
Ci racconti comunque cos’è?
Buh! è un circolo culturale urbano, un progetto culturale e musicale portato avanti insieme all’associazione La Scena Muta. Abbiamo realizzato presentazioni di libri e ricordiamo con piacere di aver ospitato, nel 2017, Sepùlveda per la presentazione del suo romanzo “La fine della storia”. Mentre, per quanto riguarda la parte musicale, si sono esibiti gruppi di nicchia con musica live e nel tempo abbiamo ideato anche un format che abbinava la musica tipica di un posto ad una cena a tema. Speriamo si torni presto a vivere Impact Hub anche attraverso Buh!.
Con questi eventi, ma con l’attività di Impact Hub in generale, avete contribuito – e state contribuendo – a ridare vita ad una zona di Firenze che forse non è proprio frequentatissima da un punto di vista sociale. A tal proposito, che risposta avete ricevuto negli anni?
Ritorniamo ai molteplici impatti di cui parlavo all’inizio. Generare un impatto positivo nei luoghi in cui opera, intervenire per la riqualificazione dell’area è uno degli scopi di Impact Hub. Da quando siamo arrivati, pensiamo di aver contribuito a migliorare Rifredi e a farla diventare anche un punto di attrazione. E il quartiere ha risposto bene. Nel corso degli anni, abbiamo stretto delle convenzioni con alcune attività commerciali della zona (per lo più si tratta di sconti e promozioni riservati ai membri di Impact Hub Firenze). Tanti hanno aderito e il progetto è ancora in itinere.
Ma Impact Hub non è solo a Firenze…
Impact Hub Firenze è una delle tre sedi di Impact Hub srl SB, insieme a quelle di Milano e di Torino. Questa nuova società è stata creata a fine dicembre 2020 con l’ottica di avere un nuovo impatto a livello nazionale, fondendo le diverse capacità del team e le differenti risorse della community. Ad esempio, Milano è molto forte sull’aspetto di incubazione, startup e innovazione; il nostro punto di forza è invece il fattore community; Torino è lo spazio più nuovo dei tre, ma ha già generato una forte presa sul territorio. Vi sono poi altri Impact Hub, 8 in Italia e più di 100 in tutto il mondo.
E in che modo cercate di creare e mantenere le connessioni tra le varie sedi?
A livello italiano, il team si riunisce regolarmente per creare attività o segnalare opportunità.
A livello globale, ci riuniamo invece una volta all’anno per discutere di diversi temi; c’è poi un secondo incontro annuale solo europeo. Ma il punto forte è sicuramente la community platform, una piattaforma online che è un mix tra LinkedIn e Facebook: possono accedere sia gli addetti ai lavori che i membri dei vari Impact Hub di tutto il mondo, e ci si può proporre come professionista, cercare lavoro, conoscere altre realtà… Considerate che Impact Hub raccoglie oltre 24mila persone in 60 Paesi del mondo: una bella community, direi!
Quindi, provando a sintetizzare: Impact Hub è coworking, networking, lavoro e svago. Perché, secondo te, si presenta come ambiente ideale anche per società come la 2Dto6D?
Personalmente, credo nella realtà del coworking come possibilità di arricchimento sia dal punto di vista professionale che umano. Trascorriamo a lavorare la maggior parte della giornata: meglio farlo in un posto dove stiamo bene, no?! L’atmosfera è curata, lo spazio è semplice da utilizzare, ci si può ritrovare a condividere un caffè, a conoscere nuove persone e creare nuove opportunità, forse prima impensabili… È molto stimolante. Da un punto di vista pratico e gestionale, poi, per un’azienda è decisamente più semplice: una volta pagato l’affitto, non deve preoccuparsi di nulla; utenze, pulizie, problematiche sono a carico dello staff. In generale, tutto quello che semplifica fa lavorare meglio. E Impact Hub semplifica la quotidianità degli hubber.