In questo articolo, con annesso video, illustreremo il workflow per catturare la mesh da Google Maps e utilizzarla come contesto per il nostro progetto, creando così delle visualizzazioni urbanistiche estremamente realistiche.
A chi non è mai capitato di navigare nei meandri di Google Maps, in tutte le sue modalità di visualizzazione, dalla classica planimetrica alla street view? Ma solo navigando in modalità 3D si può percepire l’immensa ricchezza di informazioni planivolumetriche che contiene. Ebbene questo 3D planetario, o meglio alcuni stralci di questa mesh planetaria possono essere estratti ed utilizzati come contesto per i nostri progetti. Infatti, abbiamo usato proprio questo strumento per creare una vista di contesto del complesso Manifattura Tabacchi a Firenze.

Naturalmente può essere usato per dei progetti in qualsiasi parte del mondo. Purtroppo però non in tutte le città è presente lo stesso livello di dettaglio tridimensionale della mesh. Prima di procedere sarà bene visualizzare in 3D su Google Maps il punto di interesse e verificare se la mesh è effettivamente tridimensionale anche a livello degli edifici e non solo al livello del terreno, come avviene in alcune città più piccole o in alcuni paesi che censurano Google come la Cina.
Il plug-in Maps. ModelsImporter
Il primo articolo che tratta in toto questo argomento, scendendo anche nei dettagli tecnici più minuti. è di Élie Michel, il creatore stesso del plug-in per Blender MapsModelsImporter; il blog risale all’inizio del 2019. Ad oggi sono stati creati degli strumenti aggiuntivi per andare a ricostruire il “puzzle” di mesh estratte da Google Maps. Un esempio? Lily Capture.
Non tratteremo specificatamente di ciò in questo articolo, ma nel caso voleste ottenere una mesh molto estesa con un alto livello di dettaglio in modo omogeneo potrebbe essere un plugin utile.
La mesh che si può ottenere attraverso il workflow descritto di seguito può essere molto dettagliata, ma in base alla vista da cui viene estrapolata sarà sempre più rarefatta e meno precisa nelle sue porzioni più lontane. Questo avviene perché non esiste una sola versione dell’informazione tridimensionale, ma il 3D che viene visualizzato ha tantissimi livelli di dettaglio. Per questo è molto importante studiare l’angolatura della vista da cui sarà estratta la mesh.
Software e plug-in necessari
In ogni caso, il primo passaggio fondamentale è catturare l’informazione tridimensionale da Goolge Maps.
Per estrarre la mesh da Google Maps è necessario munirsi dei software e plugin elencati qui sotto:
- Blender 2.93
- RenderDoc V1.09 (oggi siamo alla versione 1.14 ma è preferibile scaricare la versione 1.09 ovvero quella utilizzata nel video che segue, per avere la certezza che la configurazione e le funzioni siano le stesse del video demo)
- Google Chrome (preferibilmente l’ultima versione). impostato con lo shortcut seguente:
Proprietà > Destinazione > Incollare il testo di seguito
C:\Windows\System32\cmd.exe /c "SET RENDERDOC_HOOK_EGL=0 && START "" ^"C:\Program Files (x86)\Google\Chrome\Application\chrome.exe^" --disable-gpu-sandbox --gpu-startup-dialog"
- Il plug-in per Blender
- Autodesk Navisworks Manage (non è necessaria una versione in particolare)
I passaggi per farlo necessitano di qualche abilità nel destreggiarsi tra vari strumenti; ma, seguendo alla lettera gli step mostrati nel video demo, non risulta complicato.
La nostra versione dell’intero workflow, a differenza di quella riprodotta da Élie Michel, include anche gli step che riguardano il posizionamento della mesh all’interno di Navisworks e le trasformazioni necessarie per farla calzare rispetto al modello .rvt.
Il workflow all’interno di un flusso di lavoro BIM
All’interno di un flusso BIM questo tipo di informazione sicuramente può dare un valore aggiunto, in particolare in quelle città dove Google Maps offre una mesh molto dettagliata ed aggiornata. Naturalmente esistono diversi strumenti per ottenere delle informazioni planivolumetriche di interi lembi di città. Per esempio, sempre in ambito Blender, un altro interessante add-on è OpenStreetMap, ma in questo caso è necessario un sforzo aggiuntivo per ottenere un effetto realistico; infatti gli edifici non vengono importati come una mesh con texture allegata ma come dei volumi non texturizzati, perché l’informazione della texture viene applicata al terreno. Il vantaggio di OpenStreetMap sta nella possibilità di gestire meglio i volumi degli edifici non facendo parte di un’unica mesh, ma l’informazione a livello di correttezza per quanto riguarda le altezze degli edifici non è perfettamente attendibile, non essendo generato dai fotogrammi del mondo reale come nel caso invece della mesh di Google Maps.
A questo punto, avete tutte le informazioni necessarie per estrapolare anche voi la una porzione di mesh da Google Maps e contestualizzare il vostro progetto!